Garante per la protezione
    dei dati personali


Comunicato Stampa

E-TRASPARENCY
Giovanni Buttarelli
Segretaio Generale del Garante per la protezione dei dati personali

"La privacy nel mondo di Intemet non deve essere virtuale ed è necessario costruire fiducia attraverso una completa informazione agli utenti della rete". Lo ha dichiarato Giovanni Buttarelli, segretario generale dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali nel suo intervento introduttivo alla sessione dedicata alla "E-transparency": Buttarelli ha sottolineato come la questione della trasparenza in rete sia molto sentita dai consumatori che spesso non si accostano con facilità ai nuovi strumenti messi a disposizione dal commercio elettronico, proprio per timore di subire intrusioni nella loro sfera privata. Un esempio concreto è quello dei cosiddetti "cookies", attraverso i quali alcuni siti riconoscono gli utenti che si connettono in rete.

Buttarelli ha ricordato che sono stati introdotti alcuni programmi che mirano alla classificazione dei siti cosiddetti "puliti", siti cioè che rispettano un nucleo fondamentale di principi sulla tutela della privacy e forniscono una piena informazione agli utenti circa l'utilizzazione dei dati che li riguardano. Ma sia riguardo a tali programmi, chiamati "Web Seals", sia riguardo alla cosiddetta "labelizzazione" (attribuzione di una sorta di "marchio di qualità" dei siti), si pone comunque il problema di chiarire in modo uniforme a livello internazionale i criteri in base ai quali è possibile classificare i siti che garantiscono uno standard di qualità ai cibernauti.

L'onere di trovare gli strumenti idonei per difendersi non può essere lasciato ai cittadini ed occorre pensare anche ad altri strumenti che, insieme ai programmi Web Seals, facciano parte di una strategia integrata per la difesa della privacy sulla rete. Vi sono ad esempio, ha aggiunto Buttarelli, esperienze relative all'introduzione di carte prepagate che garantiscono alla base l'anonimato della persona che si connette alla rete, ma è necessario anche stimolare investimenti delle industrie in tecnologie attive che rendano possibile quella che Yves Poullet ha chiamato la "parità delle armi" tra utente e operatore della rete. Una maggiore trasparenza da parte dei soggetti che operano su Internet potrebbe, quindi, significare una più sostanziale tutela dei diritti dell'utenza, aumentando il grado di fiducia e quindi l'utilizzo dei nuovi strumenti messi a disposizione dalla rete delle reti.

Buttarelli ha concluso il suo intervento auspicando che sia data maggiore attenzione ai problemi della "E - transparency" attraverso soluzioni a livello internazionale, in modo tale da individuare criteri uniformi per garantire i diritti della persona nel mondo della rete. A tale proposito ha ricordato che è stata già costituita da parte delle Autorità garanti europee una "Internet task force" chiamata a rivedere le normative vigenti in rapporto alle complesse esigenze poste dalla rapida evoluzione delle tecnologie elettroniche ed informatiche.