NOMI DI DOMINIO SU INTERNET: PROBLEMI DI PRIVACY Lorganismo che gestisce il sistema dei nomi di dominio Internet (Domain Name System, DNS) a livello globale (ossia lICANN, International Corporation for Assigned Names and Numbers) ha lanciato uno studio che intende analizzare i rischi per la privacy associati alla grande messe di dati personali contenuti nel database noto come "Whois" [lett. "Chi è"] un repertorio accessibile al pubblico che viene utilizzato per stabilire lidentità di chi ha registrato un nome di dominio. Lobiettivo è stabilire se sia necessario modificare la politica sinora seguita dallICANN rispetto a tale database. Come sottolineato da Paul Kane, che presiede la Commissione Whois nellambito dellICANN, vi sono pressioni sia per aumentare la quantità di informazioni disponibili attraverso Whois sia, viceversa, per tutelarne maggiormente la riservatezza. Il punto fondamentale è che nel database sono contenuti i nomi, gli indirizzi ed altre informazioni relative ai privati o alle società che hanno registrato uno specifico nome di dominio, oltre allindicazione del responsabile amministrativo e tecnico con i rispettivi indirizzi, numeri telefonici ed altri dati di carattere tecnico. Mentre in passato laccesso al Whois era centralizzato, oggi esistono circa 80 soggetti riconosciuti dallICANN che gestiscono il sistema soprattutto per quanto concerne i domini cosiddetti di "top level" come.com, .net, .org . Uno di questi gestori, VeriSign (ex Network Solutions) ha annunciato che avrebbe iniziato a rivendere copie complete del database Whois a società di marketing diretto e a chiunque fosse disposto a sborsare 10.000 dollari per singola copia. Liniziativa ha scatenato le proteste di numerose associazioni pro-privacy, le quali hanno sottolineato che molti dei soggetti registratisi nel Whois non avevano acconsentito alla vendita dei propri dati nel momento in cui avevano sottoscritto il servizio. Secondo EPIC, in particolare, "La decisione della Network Solutions di vendere dati che erano stati forniti esclusivamente per la registrazione di nomi di dominio comporta un rischio sostanziale per la crescita futura di Internet". Il database Whois è stato al centro di numerose polemiche anche per il suo impiego a fini di "spamming" (invio di messaggi pubblicitari a tappeto); peraltro, come sottolineato anche da Jason Catlett di Junkbusters (un altro organismo da anni impegnato nella lotta alla posta-spazzatura), il Whois spesso risulta indispensabile proprio per individuare i responsabili di spamming o altre pratiche illecite. VeriSign si è difesa evidenziando che il contratto di gestione stipulato con ICANN prevede la possibilità per i singoli gestori di vendere le informazioni a chiunque sia interessato; il problema, secondo Kane della Commissione Whois dellICANN, è stabilire se sia possibile comunicare in blocco queste informazioni, oppure solo su base individuale. In ogni caso lindagine condotta dallICANN appare necessaria a fare chiarezza su una serie di questioni assai delicate di valenza globale: tanto è vero che sono in corso febbrili attività di traduzione per consentire ai 244 registri nazionali di partecipare alliniziativa. (Ndr ripreso da un articolo di Brian Krebs su Newsbytes dell11 giugno 2001) |