Il poliziotto robot e la volante robot. Nel giro di poche settimane, le autorità di Dubai hanno messo in atto due feature di automazione che costituiscono entrambe una prima volta assoluta nel settore della pubblica sicurezza.

Il 21 maggio scorso – qui la notizia resa da Gulfnews – fu presentato il poliziotto robot. Alto 170 cm e pesante un centinaio di kg, il cyber-agente si aggirerà per le strade più frequentate dell’Emirato per un massimo di 8 ore (dopodiché dovrà tornare alla base per ricaricare le pile). Via touchscreen installato sul petto, i cittadini potranno segnalare reati ma anche pagare sul posto eventuali multe per infrazioni rilevate dal sorvegliante automatizzato. Il robot parla 6 lingue, pertanto potrà interagire non solo con i sudditi dello sceicco ma anche con la maggioranza dei turisti e dei molti lavoratori stranieri che risiedono nel paese; l’androide fornirà informazioni ed aiuto a qualsiasi passante lo richieda corredando le sue risposte con qualche mimica facciale e qualche cordialità verbale e fisica (sa salutare, anche in modalità militare visto il corpo d’appartenenza). Ovviamente, l’automa è dotato di tecnologia per riconoscimento facciale di persone sospette, e – tramite fotocamera integrata – acquisirà le immagini in caso di rilevazione di potenziali reati inviandole in tempo reale alla centrale “umana”.

Ciò che non è ben chiaro – almeno stando alle informazioni disponibili – è se la centrale operativa possa monitorare in presa diretta e continuativa ciò che il robot vede, oppure se l’accesso ai suoi dispositivi audio-video avvenga solo al verificarsi di determinate circostanze. Inoltre, circostanza che lo rende ancora distante dall’incarnare i robocop finora immaginati in film e fumetti di fantascienza, pare che l’automa non sia diponibile all’ingaggio con elementi ostili essendo privo di un armamentario finalizzato alla cattura o eliminazione dei sospetti.

In questo video è possibile farsi un’idea delle fattezze del cyber-poliziotto.

Il 27 giugno scorso è stata annunciata la introduzione della volante robotica. Un mini mezzo iper-tecnologico che pattuglierà le zone turistiche di Dubai. Grande poco più delle macchine elettriche per bambini, il veicolo monitorerà le strade in cerca di attività inusuali, sospetti, e reati. Avrà le medesime funzioni di facial detection del poliziotto robot, ma sarà dotato di una extra-feature piuttosto interessante: da un vano laterale è pronto ad essere lanciato un drone per inseguire fuggitivi o monitorare dall’alto situazioni di rischio (questo, per sopperire alla lentezza della vettura e la sua incapacità di superare ostacoli).

Vedi qui l’articolo, anche in questo caso di Gulfnews, comprensivo di video di presentazione della mini police car.

Dubai è intenzionata a proporsi velocemente come modello di smart city. Il Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti ha – tempo addietro – dichiarato che entro il 2030 il 25% degli spostamenti dovrà avvenire su veicoli privi di conducente. Un intento che ha presto trovato conferma nell’introduzione dei taxi auto-volanti (mega droni con posto passeggero) che dovrebbero entrare in servizio già da questa estate (vedi qui un video di presentazione).

Non stupisce che, in un contesto dove la prevenzione e durissima repressione dei reati rappresentano la massima priorità della governance, il modello di automazione intelligente coinvolga da subito le funzioni di pubblica sicurezza.