In un comunicato stampa del 12 marzo 2018, il Codacons ha reso noto di aver presentato “una diffida alle Asl di tutta Italia e un esposto a 104 Procure della Repubblica affinché siano pienamente tutelati i diritti delle famiglie e si evitino abusi sui dati sensibili dei minori “.

Ad avviso della associazione dei consumatori, “nessun dato sensibile sui bambini non vaccinati può essere diffuso dalle Asl alle scuole o ad altri soggetti, e tutti i direttori delle aziende sanitarie che violeranno tale disposizione dovranno essere indagati per abuso di atti d’ufficio “.

Il Codacons è consapevole del fatto che il Garante della Privacy ha espresso di recente parere favorevole al modello regolamentare di flussi dei dati Asl/scuole elaborato dal Ministero della salute al fine di escludere dall’istruzione i bimbi non vaccinati, ma ritiene che “tale parere non può in nessun caso violare i principi fondamentali del Codice della Privacy. E’ preciso obbligo delle scuole e delle Asl predisporre misure idonee a proteggere i dati sensibili degli alunni anche attivando corsi di formazione per i dipendenti che accedono al trattamento dei dati, e tutti i direttori generali delle aziende sanitarie che non si atterranno a tali principi dovranno essere indagati per abuso di atti d’ufficio “.

Continua, dunque, l’aspra battaglia tra Codacons e isituzioni sulla questione dei vaccini obbligatori. Val la pena ricordare che solo lo scorso dicembre (leggi qui da Repubblica) fu il Ministero della Salute a querelare l’associazione ritenuta responsabile del reato di “procurato allarme” per aver diffuso presso la popolazione informazioni circa l’asserita pericolosità di queste immunizzazioni.