Si sospendano le sanzioni relative al nuovo GDPR (Regolamento UE 2016/679) fino a quando i professionisti non verranno posti nelle condizioni di adeguarsi alla normativa ”. L’esortazione è contenuta in una lettera inoltrata al Garante dal Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense.

Il GDPR, così come predisposto, è di difficile applicazione: da un lato non è chiaro nella sua formulazione; dall’altro non è ancora stato pubblicato il decreto di attuazione cosa che, di fatto, rende quasi impossibile per i professionisti agire a norma. Inoltre, la legittima ansia di essere passibili di rigide sanzioni sta prestando il fianco ad azioni speculative di molti operatori che offrono consulenze in materia a fronte di corrispettivi da migliaia di euro, contribuendo a mettere in ginocchio una categoria che più di altre sta soffrendo della crisi ”.

Il Coordinamento dell’Organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana chiede quindi al Garante: “di intervenire in tempi rapidi affinché sia concessa una proroga per l’adeguamento da parte dei professionisti italiani alla normativa europea; di fornire modelli volti a semplificare gli adempimenti esecutivi necessari per l’adeguamento alla normativa da parte dei professionisti e, infine, di chiarire lo scopo e la natura delle sanzioni e di specificare tempi e modi di applicazione ”.

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