Il discorso del Presidente Soro in apertura della presentazione della Relazione annuale al Parlamento ha evidenziato un incremento degli attacchi informatici nell’ultimo periodo. Nel solo mese di maggio la media delle incursioni è stata di 140 al giorno, e dal 25 maggio “sono aumentate di oltre il 500% le comunicazioni di data breach al Garante, che hanno interessato, assieme a quelli notificati a partire da marzo, oltre 330.000 persone “. L’aumento delle comunicazione di data breach è, ovviamente, riconnesso all’entrata in forza dell’obbligo di notifica al Garante delle violazioni dei dati personali ai sensi dell’art. 33 del GDPR.

Vista la crescita del numero di attacchi informatici ai danni dei sistemi di aziende, professionisti e pubbliche amministrazioni è – per il Presidente Soro – “indispensabile fare della protezione dei dati una priorità delle politiche pubbliche “.

Il discorso ha fatto ritorno sul caso Facebook/Cambridge Analytica, sottolineando come “la mancanza di un quadro regolatorio adeguato, anziché favorire il libero dispiegarsi delle dinamiche di mercato e, con esse, il benessere collettivo, espone a rischio la stessa sovranità, rendendo vulnerabili proprio gli Stati che non hanno disciplinato le condizioni per un corretto sviluppo dell’economia digitale “.

Non sono mancati, inoltre, cenni alla tutela dei minori e al cyberbullismo, all’oligopolio delle piattaforme web e al ruolo dei giornalisti in un mondo dove l’informazione deve essere “tanto libera e indipendente, quanto rispettosa della dignità della persona “.

In riferimento alle attività svolte nel corso del 2017, la Relazione annuale ha presentato i seguenti dati:

  • l’Autorità ha adottato 573 provvedimenti collegiali;
  • è stato fornito riscontro a circa 6.000 quesiti, reclami e segnalazioni con particolare riferimento ai seguenti settori: marketing telefonico (in costante aumento), credito al consumo, videosorveglianza, concessionari di pubblico servizio, recupero crediti, settore bancario e finanziario, assicurazioni, lavoro, giornalismo, enti locali, sanità e servizi di assistenza sociale.
  • sono stati decisi 276 ricorsi, riguardanti soprattutto editori (anche televisivi), banche e società finanziarie, P.A. e concessionari di pubblici servizi, datori di lavoro pubblici e privati, fornitori telefonici e telematici, marketing;
  • i pareri resi al Governo e al Parlamento sono stati 19 ed hanno riguardato, in larga parte, l’attività di polizia e sicurezza nazionale, i dati sanitari, l’informatizzazione delle banche dati della P.A., il fisco;
  • Le comunicazioni di notizie di reato all’autorità giudiziaria sono state 41, in particolare per mancata adozione di misure minime di sicurezza a protezione dei dati e trattamento illecito.
  • Le violazioni amministrative contestate nel 2017 sono state 589, in larghissima parte concernenti il trattamento di dati senza consenso, la diffusione di dati su internet da parte della P.A., il telemarketing, seguite dall’omessa o inadeguata informativa agli utenti sul trattamento dei loro dati personali, dalla mancata adozione di misure di sicurezza e dall’omessa esibizione di documenti al Garante.
  • Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a circa 3 milioni 800 mila euro, pari ad un complessivo 15% in più rispetto al 2016.