E’ giunto al termine il procedimento a carico di Ikea France accusata di aver messo in pratica attività di sorveglianza indebita dei dipendenti tramite politiche di spionaggio che godevano di fondi aziendali superiori ai 500.000 euro l’anno (qui avevamo riferito i termini della vicenda originatasi oltre 10 anni fa).

Il 15 giugno il tribunale di Versailles ha condannato la filiale transalpina del gruppo svedese al pagamento di un’ammenda da 1 milione di euro per violazione della normativa di privacy e all’adozione di misure correttive ulteriori rispetto a quelle già intraprese a livello globale dall’azienda.

Anche l’ex direttore generale della legal entity francese, Jean-Louis Baillot, è stato riconosciuto colpevole: gli è stata inflitta una pena detentiva di due anni (con sospensione della stessa) e comminata una multa di 50.000 euro per trattamento illecito di dati personali.

L’azienda dovrà affrontare le cause civili intentate dai sindacati e da 74 dipendenti.